Un arcipelago dal fascino leggendario, terre che da sempre hanno fatto innamorare di se migliaia di viaggiatori, celebrato da pittori e poeti, anche Gauguin scelse queste isole come seconda patria per trascorrervi gli anni più fecondi della sua carriera, tanto che ancora oggi molte persone sognano di vedere l’azzurro cobalto dei suoi disegni nella moltitudine di immagini che ci arrivano dall’arcipelago. Rappresentano da sempre nell’immaginario di ogni coppia in viaggio di nozze il viaggio più bello del mondo e, quando si arriva, il sogno diventa realtà: mare cristallino ed incontaminato, orizzonti senza limiti, lagune dalle calde acque, silenziosi giardini tropicali, resort di lusso dove farsi massaggiare con oli profumati e spesso escursioni in totale assenza di insediamenti umani dalla bellezza incomparabile. Al di là dei cliché, la Polinesia si racconta da sola con le sue 118 isole sparse in 5 arcipelaghi docilmente adagiate nell’Oceano Pacifico giusto a metà strada tra California e Australia, al di sotto della linea dell’Equatore. Isole alte dagli aspri picchi di origine vulcanica, ammantate da una vegetazione rigogliosa, con spiagge nere di origine basaltica o bianchissime ed immacolate di sabbia corallina. Isole basse, levigate da secoli di erosione, con anelli di atolli sparsi in lagune dalle calde acque ricche di pesci e di coralli. Un luogo lontano, enorme, impossibile da conoscere tutto in una volta, che va invece esplorato senza fretta. Le combinazioni sono infinite e tutte straordinariamente diverse tra di loro.

Brevi cenni

Notizie utili sulla destinazione

LE ISOLE DELLA SOCIETA’

Si dividono in Isole Sopravento Meridionali (Tahiti, Moorea, Tetiaroa) e Isole Sopravento Settentrionali (Huahine, Raiatea, Taha’a, Bora Bora, Maupiti). I principali servizi sono dislocati su Papeete (Tahiti), la capitale dell’arcipelago anche la più grande composta da due massicci vulcanici: Tahiti Nui con il monte Orohena (2241 mt) e Tahiti Iti con il monte Mairenui (1300 mt). A poca distanza da Tahiti, percorribile in traghetto, si trova la pacifica Moorea, con la sua laguna scintillante e le sue montagne affilate. La seconda gemma delle Isole della Società sono le Isole Sopravento settentrionali. Dal punto di vista geologico, sono le più antiche delle loro cugine meridionali. Esse sono caratterizzate da una barriera corallina più importante e sono leggermente divise dalle altre isole; le montagne non sono altrettanto affilate e lasciano spazio alla laguna.

LE ISOLE TUAMOTU

Sono la più vasta catena di atolli del mondo, esse sono formate da 78 isole, tutti atolli corallini,che si estendono su un’area grande quanto l’Europa Occidentale. In questo spazio enorme però la superficie totale degli atolli emersi è di soli 850kmq, una zona inferiore alla superficie dell’isola di Tahiti stessa. Gli atolli più importanti sono quelli di Rangiroa, Fakarava, Anaa, Hao, Makemo, Manihi, Tikehau e Mataiva. Le principali attività degli abitanti dell’isola sono la coltivazione delle perle nere, molto richieste e pregiate, e la copra. Nel Nord Ovest dell’arcipelago, l’atollo è stato ufficialmente designato come riserva della biosfera dall’Unesco NEL 1977.

L’origine dei tatuaggi in Polinesia si perde nella notte dei tempi ed è più che probabile che esistessero già nelle terre di origine delle popolazioni migranti che occuparono le isole. Dal punto di vista del significato sociale e culturale il tatuaggio è da sempre stato per i Polinesiani un simbolo di bellezza ed al contrario di quello che verrebbe spontaneo pensare, più importante per l’uomo che per la donna. I tatuatori erano degli specialisti che godevano di un grande prestigio all’interno della struttura sociale delle isole. Presso le isole Tuamotu solamente gli uomini potevano essere tatuati completamente, per le donne invece era prevista una decorazione a fascia intorno alle braccia e alle gambe. Alle isole Gambier il tatuaggio era obbligatorio per gli uomini.

In tantissimi posti, ad esclusione delle isole più turistiche, non accettano carte di credito. Solo cash. Quindi assicuratevi di avere una buona dose di contanti da cambiare e che il bancomat funzioni.  Su alcune isole (come Maupiti) i bancomat proprio non esistono, quindi dovete partire dalle altre isole con abbastanza contante da coprire hotel, cibo, escursioni ed extra. Dal punto di vista carte di credito sono molto indietro. La fortuna è che il cambio in Polinesia è sempre uguale ovunque voi cambiate i soldi.

mesi migliori per visitarla sono marzo-aprile e settembre-ottobre. Da novembre a febbraio, anche se in linea di massima le temperature sono ottime tutto l’anno, meglio evitare per via dell’estate umida. Il problema, anche se relativo, si pone nelle isole vulcaniche con i picchi colmi di vegetazione. Ebbene, qui piove spesso e il cielo è grigio, mentre in quelle basse potrebbero arrivare dei cicloni. Gli abitanti delle Tuamotu, infatti, hanno adottato un buon sistema per non vedere le proprie case scoperchiate da tale violento fenomeno naturale e rischiare la vita. Si mettono su una barca in secca con quattro cime lasche attaccate e altre solide palme. In tal modo il ciclone solleva soltanto l’imbarcazione che appare ben ancorata.

Reperibili sulla maggior parte delle isole, questi reperti archeologici sono la testimonianza dell’organizzazione della società polinesiana prima dell’arrivo dei missionari nel XVIII secolo. Si tratta di luoghi sacri che serviva no sia per eventi sacri che sociali nelle società polinesiane pre-cristiane.
La parola significa “pulito, libero da alberi, etc.” ed infatti il marae consiste generalmente in una spianata rettangolare (la vera e propria marae), circondata da pietre o blocchi di legno (chiamati au in Tahitiano e nel Maori delle Isole Cook), a volte con terrazzamenti (paepae). Le marae erano utilizzate anticamente per dei cerimoniali con una pietra centrale detta ahu o a’u. I complessi archeologici più importanti si trovano a Raiatea (dove si può ammirare il marae Taputapuatea, famoso in tutto il mondo e patrimonio dell’Unesco), Huahine e nelle Isole Marchesi.

La più genuina anima vibrante di colori accesi e  dai profumi intensi ed inebrianti, è il mercato di Tahiti, al centro di Pape’ete, il vero cuore pulsante della città. Centro storico, culturale e sociale della città più importante della Polinesia, Le Marché di Pape’ete è un vero e proprio bazar, ma più di ogni altra cosa è tuffo nella colorata cultura di Tahiti e nei suoi aspetti più autentici da gustarsi ogni giorno dalle quattro del mattino.
Le attività iniziano alle prime luci dell’alba con frutta, verdura, pesce e fiori e un pò alla volta il mercato diventa un vero e proprio viaggio per i cinque sensi: sulle bancarelle del mercato municipale ci si perde tra i profumi della vaniglia polinesiana, di cui si possono trovare anche i semi, i sapori dei dolci della tradizione locale, e i colori degli invitanti frutti tropicali e degli originalissimi pareu, oltre ai pregiatissimi tessuti e agli affascinanti gioielli per ogni tasca e gusto. Molte sono le bancarelle d’artigianato che vendono prodotti provenienti dai quattro arcipelaghi (incisioni, tifaifai, trapunte di patchwork, gioielli, sarong, ceste) ma ci sono anche, sempre più presenti, anche bancarelle “generalistiche” con prodotti Internazionali. Il nostro consiglio è quello di visitare il mercato prima della partenza, è possibile acquistare molti souvenir locali (vaniglia, pezzi d’artigianato, olio monoi, strumenti musicali, perle). In particolare, al piano terra c’è il mercato dei fiori, ed anche le bancarelle con le tipiche collane di conchiglie, i cappelli dalle mille forme e colori ed i cestini intrecciati a mano.
Al piano superiore si trovano invece le esposizioni di parei, le piccole sculture di artigianato e gli arazzi decorati con il caratteristico tifaifai, disegno polinesiano che affonda le radici nella più antica tradizione. Dopo gli acquisti ci si può rilassare al Cafè Maeva al secondo piano, e gustare delle patatine del frutto dell’albero del pane con un tipico mahi-mahi, ovvero pesce fresco polinesiano.
Il Mercato di Papeete è aperto tutti i giorni, dalle 7:30 alle 18:00 (anche se spesso dalle 16 comincia a svuotarsi) e raggiunge il massimo della sua attività la domenica mattina (in chiusura verso le 09,00), quando le famiglie di Tahiti fanno i loro acquisti per il brunch della domenica.

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