Il Giappone è pura poesia, la rappresentazione reale che il tempo può essere fermato, un rito zen pieno d’amore.

Tra le mete più amate degli ultimi anni, il Giappone, col suo nuovo volto e la sua storia la rendono contemporaneamente un paese ultramoderno, grazie alle sue grandi città avveniristiche ricche di tecnologia, architettura moderna, ristoranti esclusivi, spesso stellati, oltre che una meta dalle tradizione millenaria con i suoi giardini, i castelli e i templi, i ryokan le cerimonie zen. Esotico per la sua posizione geografica e per la sua essenza orientale, si caratterizza anche per l’innovazione tecnologica e architettonica che si è sviluppata negli ultimi anni, ma non solo, infatti il Giappone stupisce i visitatori anche per la natura incontaminata, per le tradizioni antichissime e i rituali senza tempo, come quello affascinante della cerimonia del tè. Abitato fin dall’antichità, i primi insediamenti risalgono al Paleolitico, ci sono, sparsi lungo tutto il territorio, testimonianze e i siti archeologici di grande rilevanza (Kamakura e Nikko in primis). Dunque: che si decida di perdersi nelle vie brulicanti di luci e rumori del centro di Tokyo o di rilassarsi ad Okinawa, la bellissima isola di roccia calcarea circondata da vecchie formazioni di barriere coralline, al centro dell’arcipelago giapponese, si vivrà sempre un’esperienza unica e distante anni luce dai paesaggi e dallo stile di vita tipici dell’Occidente.

Brevi cenni

Notizie utili sulla destinazione

In Giappone il dualismo che convive perfettamente si vede anche nelle grandi città come ad esempio tra  Tokyo e Kyoto.

La prima offre un menu ricchissimo di emozioni: quartieri lussuosi ed eleganti, distretti popolati da ragazzi in costumi manga, musei incredibili, moderni e organizzatissimi – come quello dedicato al cinema d’animazione di Miyazaki – e poi ancora Harajuku, l’area di ritrovo under 30, piena di negozi e locali, i templi silenziosi e maestosi, le boutique più esclusive.

Kyoto è invece la città romantica per eccellenza. I suoi giardini e i suoi templi millenari le conferiscono un fascino unico, grazie ad una ricchezza storica incomparabile. La città è un chiaro invito alle esperienze bucoliche, non è per nulla difficile apprezzare le passeggiate, in bicicletta o a piedi lontano dal traffico per le vie dei quartieri storici della città.

Le 7 esperienze più romantiche da fare in Giappone

  1. Una passeggiata nel Kenrokuen Garden, uno dei 3 più bei giardini del Giappone, fra centinaia di ciliegi fioriti, ponti e ruscelli, incantevoli scorci dove fermarsi a respirare assieme l’atmosfera più romantica del Sol Levante.
  2. Un bacio indimenticabile sotto le spettacolari cascate di Nachi, che si tuffano per 130 metri nel fiume sottostante. Vi troverete immersi in una località considerata sacra e un po’ magica, perché, secondo la tradizione, è protetta dagli spiriti del bene. Quale migliore auspicio per le vostre nozze?
  3. Una visita al tradizionale villaggio di Shirakawago, patrimonio dell’UNESCO. Camminando in una luminosa valle potrete godervi un’escursione unica fra le caratteristiche abitazioni con i tetti spioventi.
  4. Effettuare un romantico ed indimenticabile percorso del treno della Sagano Romantic Train, che percorre un tratto di 7km regalando bellissime viste sulle foreste le montagne e le zone residenziali dei quartieri di Arashiyama.
  5. Gustare una cena romantica su un ristorante galleggiante di ottima qualità, guardando le luci di Tokyo. Alcune compagnie di navigazione offrono nel servizio anche una serie di lussuose suite dove riposare aspettando le luci dell’alba.
  6. In primavera, durante la fioritura dei ciliegi o in autunno, nel periodo della caduta del fogliame degli aceri una tappa che non dovete assolutamente perdere sono i Giardini Kawachi Fuji, situati vicino a Kitakyushu, dove effettuerete un percorso romanticissimo sotto più di 150 piante fiorite di oltre 22 specie differenti.
  7. L’amore può far fare cose straordinarie, come ad esempio quello di un giapponese per la moglie cieca che, piantando 10.000 fiori per farle sentire almeno l’odore e l’aroma, ha creato uno dei giardini più romantici di tutto il Giappone vicino alla città di Chichibu, il parco naturale Hitsujiyama.

La maggior parte dei giapponesi non parla inglese, anche se questo luogo comune è stato superato dal fatto che la lingua inglese viene insegnata nelle scuole superiori e la globalizzazione informatica ha obbligato anche i giapponesi a conoscere questa lingua. Questo rappresenta talvolta un problema per i turisti, inconveniente tuttavia facilmente superabile grazie alla gentilezza dei giapponesi. La cortesia dei cittadini locali, soprattutto fuori dalle grandi città, può talvolta essere stucchevole e farvi perdere non poco tempo. Alla richiesta di informazioni da parte di un turista i giapponesi non sono geneticamente in grado di dire “I don’t know”: per cui potrete restare decine di minuti a cercare di comunicare, alla fine però avrete la vostra informazione. La loro cortesia è comunque anche utile, potrà infatti capitare di essere fermati per strada, cartina alla mano, da un giapponese che vuole aiutarvi.

Passeggiando per le strade delle grandi o piccole città potrete notare una cosa alquanto bizzarra. I cittadini, in modo particolare le donne, sono soliti indossare scarpe molto più grandi del loro piedi. Le spiegazioni sono le più varie. Secondo alcuni esistono solo 3 misure (M-L-XL), secondo altri i piedi dei giapponesi sono troppo piccoli per poter calzare scarpe con misurazione occidentale. La spiegazione vera non la conosciamo, ma è comunque affascinante stare seduti a guardare come una donna in carriera possa poter perdere le calzature da un momento all’altro, sempre che non si abbia niente di meglio da fare.

Una delle regole più complicate a cui abituarsi in Giappone riguarda invece le scarpe, quando indossarle e quando invece è necessario toglierle per non mancare di rispetto. In linea generale, si potrebbe essere invitati a togliere le scarpe anche al ristorante. Seguite le indicazioni dei camerieri e guardatevi attorno. Quando si entra nella casa di un giapponese, è fondamentale togliere le scarpe e accettare le ciabatte che vengono fornite, oppure procedere scalzi (o con i calzini). Questo può accadere anche in un ufficio. Inoltre, quando si entra in un bagno è essenziale lasciare le ciabatte che ci vengono fornite all’esterno e utilizzare unicamente quelle presenti nel bagno. Di vitale importanza è non dimenticare di toglierle una volta usato il servizio, e rimettersi le ciabatte precedenti.

Quello che a noi sembra normale per i giapponesi può essere scortese, e viceversa. Ad esempio è praticamente vietato soffiarsi il naso in pubblico, o lasciarsi andare ad effusioni amorose. Non sarete multati per un bacio, ma sarete visti in malo modo. I giapponesi evitano di mangiare per strada, mentre è normalissimo consumare un pasto portato da casa a bordo treno. Non sorprendetevi, o raccapricciatevi, se nel vostro vagone sentirete puzza di pesce, a qualsiasi ora.Per i giapponesi, poi, è del tutto normale fare rumore mentre si mangia un brodo caldo, cosa che da noi è vista come un gesto di maleducazione.
I giapponesi nel loro lavoro sono precisi, meticolosi, non commettono errori ma non sono velocissimi. Armatevi di pazienza, anche solo comprare un biglietto della metro potrà costarvi molto tempo.
In Giappone se siete colpiti da un’improvvisa voglia di snack o bevande gassate potrete sanarla in pochi minuti. Ogni 200 metri, infatti, è presente un distributore automatico. Indispensabile.
Sappiate che in linea di massima i luoghi comuni sul Giappone, e sui giapponesi, sono per lo più veri.
Gli uomini non sono proprio dei galantuomini. Se siete donne potrà capitare, ad esempio in metro, che un giapponese vi rubi il posto o che inizi a spingere per farsi spazio. Non fateci caso, pare sia normale per loro.
I giapponesi sono precisi ed educati, ma come avrete intuito l’educazione orientale è molto diversa dalla nostra. In Giappone, infatti, si sputa tranquillamente, anche fuori dai locali e sui mezzi pubblici, così come è onorevole sudare molto, che è segno di impegno e sacrificio.

In Giappone, le vie non hanno nome. O meglio: solo pochissime ce l’hanno, e spesso questi non vengono considerati un riferimento sufficiente per stabilire un luogo d’incontro. Se in Italia possiamo dire “Vediamoci in via Roma”, in Giappone e, in particolare, a Tokyo, dimenticatevelo. E allora, come ci si arriva anche solo in hotel? Il sistema giapponese degli indirizzi è molto diverso dal nostro, e molto più ragionato di quanto possiamo immaginare. Ogni strada principale (dori) ha un nome specifico, mentre le stradine, il nome, non ce l’hanno. Solitamente un luogo viene localizzato attraverso una formula che indica “Città + Prefettura + Quartiere/Circoscrizione + Blocco (chome) + Numero di Palazzina + Numero Civico”. In generale, si può affermare che se state cercando un indirizzo specifico potrebbe risultarvi fondamentale munirvi di GPS e di tanta pazienza. Dopo qualche giorno, diventerà più semplice.

Tra le mete meno battute del paese, si trova la versione autoctona della celebre “Strada Romantica Tedesca”. E’ un percorso di circa 350 chilometri che dalla città di Nikko, nella prefettura di Tochigi, arriva fino alla città di Ueda nella prefettura di Nagano, attraverso le montagne della prefettura di Gunma. Lungo la Strada Romantica Giapponese, potrai ammirare molte città interessanti, resort accoglienti con sorgenti di acqua calda e meravigliosi paesaggi naturali, tra cui la località montuosa di Karuizawa, un vulcano attivo, le sorgenti termali di Kusatsu e il sito patrimonio dell’UNESCO di Nikko. La scarsa popolarità della Strada Romantica Giapponese tra i turisti stranieri è dovuta alla mancanza di trasporti pubblici lungo la maggior parte del tracciato. E’ necessario disporre di un mezzo privato, un’auto a noleggio ad esempio, e da 3 a 5 giorni per coprire l’intero percorso. L’itinerario parte da Nikko, uno dei punti più conosciuti del Giappone, passando per il Lago Chuzenji o Yumoto dove potrete fare un bagno nelle calde sorgenti. Passando per le cascate Fukiware si arriva poi alla sorgente termale di Oigami dove vale la pena fermarsi per una notte in un ryokan tipico. Shima Onsen, la prossima tappa, è un piccolo villaggio tradizionale che ci prepara per Kusatsu Onsen, uno dei più famosi resort termali giapponesi, famoso per la straordinaria capacità curativa della sua acqua. La strada Romantica segue la base del Monte Asama verso il vulcano attivo del Parco Onioshidashi fino a Karuizawa, una piccola stazione di montagna con un quartiere molto simile al Ginza di Tokyo. Proseguendo, a Miyota, troverete il tempio di Shinraku costruito a protezione dal vulcano, a Komoro invece l’attrazione principale è il parco Kaikoen con annesso un piccolo museo di manufatti feudali. Si arriverà poi a Unno Juku, un ex stazione postale produttrice di seta sul Hokkoku Kaido, l’antica strada feudale che conduce alla prefettura di Nagano. Lungo il percorso ci sono decine di edifici antichi dall’architettura tipica,splendidamente conservati. Il percorso si conclude a Ueda City le cui attrazioni sono il parco del Castello con resti dell’antico maniero e bessho Onsen, il più antico resort di sorgenti termali di Nagano.

ristoranti giapponesi offrono una selezione sconfinata di cibi, più o meno tradizionali (e non solo sushi!), a prezzi molto variabili in base al luogo dove decideremo di fermarci. Molti ristoranti presentano, all’ingresso, una serie di riproduzioni in plastica dei piatti sul menù o una galleria di foto degli stessi. Questo vi permetterà di capire a grandi linee che cosa viene servito all’interno, specialmente se non parlate la lingua e, in caso, indicare (senza puntare il dito!) al cameriere il tipo di piatto che desiderate. Nel momento in cui entrerete al ristorante, un responsabile vi saluterà (“Irasshaimase!”, benvenuti!) e chiederà in quanti vogliono mangiare prima di scortarvi al vostro tavolo. Questo accade spesso, ma esistono alcuni luoghi in cui ci si potrà sedere da soli. Sebbene molti ristoranti siano dotati di tavoli e sedie, alcuni presenteranno anche una sezione “zashiki”, dove gli ospiti vengono fatti sedere su cuscini a terra, e si mangia su un tavolo basso. In alcuni ristoranti giapponesi è consentito, nelle zone apposite, fumare.

Una volta seduti, il pasto viene solitamente servito insieme a un bicchiere d’acqua o tè offerto dalla casa. Se non viene consegnato al tavolo, sarà solitamente possibile bere gratis in una zona dedicata al self-service. Ai commensali viene consegnato un tovagliolo umido (oshibori) usato per pulirsi le mani prima di mangiare. Le bacchette saranno a disposizione sul tavolo.

Per quanto riguarda i menù, capita spesso che nei luoghi molto turistici essi siano dotati di figure che facilitano l’ordinazione. Quando però sono scritti in giapponese fitto (e incomprensibile), ordinare qualcosa potrebbe rivelarsi una missione impossibile. In quel caso, si può provare a chiedere al cameriere qual è il consiglio dello chef (omakase) o se c’è qualche raccomandazione specifica (osusume). Il risultato è molto variabile e richiede una certa dose di coraggio, oltre che un budget molto elastico. Si può attirare l’attenzione di un cameriere premendo un apposito bottone (se presente) o rivolgendosi a loro con il termine “sumimasen”, ovvero “mi scusi”. In Giappone si paga con i contanti, sebbene sempre più ristoranti siano dotati di un sistema per pagare con la carta di credito. In Giappone non è usanza lasciare la mancia, che potrebbe anche essere considerata offensiva.

Il gabinetto giapponese meriterebbe un capitolo a parte. Questi wc sono conosciuti in tutto il mondo per le caratteristiche che li rendono unici. Le tavolette sono riscaldate, mentre sul lato della tazza noterete numerosi tasti. Tranquilli: non è una navicella spaziale, ma un “semplice” wc. Eccovi una breve descrizione dei pulsanti:
Rosso: tasto di stop utilizzabile per ciascuna delle funzioni successive
Blu: funzione spray
Viola: funzione bidet (getto d’acqua)
Verde: funzione colonna sonora (per coprire eventuali rumori)
Nero: scelta dei “Jingle musicali”

Come più volte detto quello giapponese è un popolo strano e pieno di dualismi. Se siete dei fumatori le loro usanze potranno sembrarvi bizzarre. In Giappone non è possibile fumare all’aperto, pena pesanti sanzioni, ma esistono delle apposite zone dedicate ai tabagisti. E fin qui tutto normale. La cosa più strana è che in moltissimilocali al chiuso, anche ristoranti o alberghi, è consentito fumare.

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